Come contrastare il Cancro. Articolo di Peter J. D’Adamo

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In questo articolo, il naturopata Peter J. D’Adamo, ideatore della dieta del gruppo sanguigno, ci spiega come prevenire e contrastare l’avanzata del cancro con l’alimentazione.

La lettura di questo articolo è consigliata soprattutto alle persone di gruppo sanguigno A ed AB, più vulnerabili all’insorgere dei tumori.

Da “Alimentazione su Misura

Ecco come contrastare il Cancro

peter d'adamo
Peter D’Adamo

Come contrastare il cancro A questo punto, se il vostro gruppo sanguigno è di tipo A o AB, potreste pensare al cancro come a qualcosa di quasi inevitabile. Niente di più sbagliato: avere un fisico più suscettibile nei confronti di una qualsiasi malattia non significa affatto essere condannati a contrarla. Anzi, conoscere i propri punti deboli è estremamente vantaggioso perché consente di attuare interventi preventivi mirati.

Qui di seguito troverete una serie di suggerimenti molto utili, specie se siete di tipo A o AB. Non a caso, molti degli alimenti consigliati sono particolarmente adatti a questi gruppi sanguigni. Dato che la ricerca scientifica si è focalizzata soprattutto sul carcinoma della mammella e in particolare sui marker dotati di caratteristiche simili all’antigene A, i tumori dotati di caratteristiche antigeniche simil-B sono stati un po’ trascurati.

Questo significa che gli alimenti inclusi in questa sezione saranno utili soprattutto ai soggetti di tipo A e AB, mentre non è possibile stabilire la loro utilità per le persone di tipo B o 0.

In effetti, la maggior parte di questi alimenti (arachidi, lenticchie e germe di grano) provocano problemi in questi due gruppi sanguigni. Gli studi clinici a cui attualmente mi sto dedicando, in collaborazione con altri ricercatori, potranno aiutarci a comprendere meglio le correlazioni esistenti tra cancro e dieta per tutti i gruppi sanguigni.

Nel frattempo, i soggetti di tipo B e 0 possono iniziare un programma efficace di prevenzione adottando la dieta più adatta al loro gruppo sanguigno. Una dieta per la vita Grassi animali e proteine rappresentano un impegno gravoso per il sistema digerente dei soggetti di tipo A.

Le persone con questo gruppo sanguigno, e anche quelle di tipo AB, devono pertanto sforzarsi di rinunciare a tali alimenti privilegiando, invece, i cibi ricchi di fibre.

Oltre a queste regole, chi desidera rinforzare l’organismo nei confronti dei tumori dovrebbe aumentare il consumo di cibi particolari.

La Soia

Le agglutinine del tofu sono in grado di identificare selettivamente le cellule degenerate che producono antigeni di tipo A e di favorirne l’eliminazione.

Quest’attività è particolarmente efficiente nei confronti dei tumori del seno e così specifica che è stata utilizzata per «ripulire» dalle cellule cancerose dei campioni di midollo osseo. Mi riferisco, in particolare, a un lavoro sperimentale condotto su donne affette da carcinoma mammario che dovevano essere trattate con terapie farmacologiche e radianti a dosi tanto elevate da risultare tossiche per il midollo osseo.

Per ovviare all’inconveniente, i ricercatori hanno prelevato, prima della cura, un po’ di midollo osseo e l’hanno ripulito dalle cellule cancerose utilizzando una lectina estratta dalla soia. In un secondo tempo, le pazienti hanno ricevuto un autotrapianto di midollo. Questo tipo di cura ha dato risultati molto soddisfacenti.

La lectina della soia contiene anche genesteina e diazidene, due composti dotati di attività estrogenica che aiutano a mantenere in equilibrio la bilancia ormonale e contribuiscono a ridurre l’apporto di sangue, e quindi di ossigeno e sostanze nutritive, alla massa tumorale. In ogni caso, la soia non si limita a combattere i tumori della mammella, ma è utile in tutte le forme di cancro.

Ecco perché le persone di tipo A e AB dovrebbero cercare di consumarne buoni quantitativi e, se non amano il tofu e i prodotti correlati, dovrebbero sforzarsi di riconsiderarli nell’ottica della medicina preventiva.

Sebbene i prodotti a base di soia siano alimenti benefici anche per i soggetti di tipo B, non si può affermare con sicurezza che essi abbiano i medesimi effetti descritti per il tipo A. Probabilmente la bassa incidenza di tumori del seno osservata tra le donne giapponesi è da attribuire proprio alla dieta ricca di soia.

Purtroppo, la cucina tradizionale giapponese rischia di essere travolta a poco a poco da modelli alimentari di stampo occidentale e quindi, in un prossimo futuro, forse si osserverà un aumento nell’incidenza di certi tipi di tumore.

Uno studio condotto su donne giapponesi emigrate a San Francisco ha dimostrato che esse presentano un’incidenza di cancro del seno raddoppiata rispetto alle loro connazionali rimaste in patria.

Gli Arachidi

L’agglutinina contenuta nelle arachidi ha dimostrato di possedere una spiccata sensibilità nei confronti delle cellule degenerate provenienti da carcinomi midollari del seno.

Altre forme di tumore della mammella, come il carcinoma intraduttale, lobulare e scirroso, sembrano essere meno sensibili agli effetti di questa lectina.

Probabilmente questa attività può essere sfruttata vantaggiosamente per altre forme di cancro con caratteristiche simili a quelle dell’antigene A. Mangiare arachidi, senza scartare la pellicina rossa che le avvolge, costituisce quindi un’ottima, e piacevole, forma di prevenzione.

Il burro di arachidi, invece, non è una buona fonte di lectine poiché si tratta di un prodotto sottoposto a vari tipi di lavorazione.

Le Lenticchie

La lectina contenuta nelle lenticchie comuni o in quelle verdi dimostra una spiccata attrazione per le cellule maligne provenienti da carcinomi del seno di tipo lobulare, midollare, intraduttale e stromale.

Probabilmente anch’essa può risultare utile in altre forme di tumore con caratteristiche di tipo A.

Fagioli di Lima

La lectina dei fagioli di Lima «cattura» le cellule di tipo A, degenerate o meno, con un’efficacia superiore a quella di tutte le altre agglutinine. Se state bene, i fagioli di Lima potrebbero causarvi qualche problema e quindi non possono essere utilizzati come strategia preventiva.

Ma se avete un tumore dotato di caratteristiche sovrapponibili a quelle dell’antigene A, mangiateli liberamente. La loro lectina agglutinerà un enorme quantitativo di cellule cancerose. Certo, essa distruggerà anche le cellule sane di tipo A, ma i vantaggi saranno di gran lunga superiori agli svantaggi.

Germe di grano

L’agglutinina del germe di grano mostra spiccate affinità per i tumori di tipo A.

Essa è concentrata nel rivestimento del seme di frumento, una parte che di solito viene scartata. La crusca di grano ne contiene pertanto quantità consistenti; se però questo alimento non è di vostro gradimento, potete optare per altri prodotti a base di germe di grano comunemente reperibili nei negozi di alimentazione naturale.

Lumache

Se appartenete al gruppo sanguigno A o AB, ordinate un piatto di lumache la prossima volta che uscite a cena! Se non le avete mai assaggiate, ma l’idea di mangiarle non vi solletica, consideratele alla stregua di un nuovo farmaco che potrebbe rivelarsi non solo efficace, ma anche piacevole da assumere.

L’agglutinina contenuta nell’Helix pomatia è particolarmente efficace nei confronti del carcinoma mammario e sembra addirittura in grado di impedire, o per lo meno procrastinare, la formazione di metastasi ai linfonodi.

Altre strategie Tenete d’occhio il fegato e il colon Gli estrogeni vengono metabolizzati – cioè degradati – principalmente nel fegato e nel colon. Così, quando questi organi non funzionano a dovere, gli ormoni sessuali femminili tendono a raggiungere livelli troppo alti, che possono favorire lo sviluppo di cellule cancerose.

Altri consigli utili

Assicuratevi di consumare giuste quantità di fibra che contribuisce a fare aumentare i livelli colici di butirrato, una sostanza che protegge le pareti del colon. Anche l’amaranto, un cereale di origine messicana, contiene una lectina dotata di spiccata affinità per le cellule dei tumori del colon.

Peter j. D’Adamo

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